Uno dei settori del ricurvo in cui gli arcieri sembrano brancolare nel buio è la scelta delle frecce. Ovvero quale asta scegliere e quanto appesantirla. Quello che segue è un metodo ragionevole di selezionare le frecce con un approccio sistematico. In realtà non esiste metodo migliore che provare nella realtà frecce differenti e verificarne la rosata, ma nella maggioranza dei casi questa opzione non è fattibile.
Darò per scontato che si conosca la lunghezza della freccia ed il libbraggio effettivo.
Si utilizzi un programma di selezione delle frecce per ottenere una scelta di combinazioni alternative freccia/inserto raccomandate per il proprio tipo di arco.
Nel caso di programmi di selezione delle frecce bidimensionali, da lunghezza della freccia e libbraggio è possibile ottenere una scelta di aste raccomandate. Se si utilizza il programma di Blogg’s Corp. si otterranno naturalmente soltanto aste Blogg’s tra quelle raccomandate, così sarebbe meglio procurarsi un programma confezionato da vari autori. Se, però, si dispone unicamente del Blogg’s, è possibile utilizzare i valori di spine delle frecce consigliate per includere aste di altri produttori aventi le stesse caratteristiche.
Nel caso di programmi a 3D, invece, dalle informazioni fornite si ottiene un set di aste associato a una serie di inserti giudicati ottimali per l’arco in questione. Se il distributore del programma è neutrale dal punto di vista commerciale, in questo caso il set di frecce consigliate sarà di marche diverse e, si spera, elaborato su prodotti regolarmente aggiornati.
Si noti che i programmi per la scelta delle frecce tentano solo di offrire una serie di alternative ottimali di frecce che si adattano all’arco utilizzato, ma non sono in grado di dire qual è la “freccia migliore” per ognuno.
Sia che l’asta sia troppo morbida sia che sia troppo dura, si avrà un diverso problema di messa a punto dell’arco. Con un programma di selezione delle frecce si ha la possibilità di stabilire un range di durezza dell’asta (la “finestra”) entro i due opposti limiti. Le varie aste che rientrano in “finestra” varieranno in base alla tolleranza che hanno della variabile-arciere in termini di sensibilità alla variazione angolare della freccia al momento del rilascio, ma questo aspetto è di gran lunga superato dagli altri requisiti che deve possedere una freccia per ottenere una buona rosata. Anche perché i programmi di cui parliamo non sono particolarmente accurati, dato che hanno come unico scopo quello di identificare le aste in “finestra”.
Il fatto che questi programmi non siano estremamente precisi è in un certo senso una fortuna, dato che non esiste, attualmente, un metodo veramente valido per definire la freccia più adatta ad un determinato arco. (Ritengo che chi crea modelli matematici da applicare al comportamento della freccia sull’arco sia in qualche modo un’ottimista a credere che questo a volte possa davvero verificarsi). Uno dei fattori più importanti nella scelta di una buona freccia sono le caratteristiche dell’arco (geometria dei flettenti,peso, elasticità, ecc.). Con i programmi di selezione delle frecce per gli archi ricurvi la scelta è definita in base alla lunghezza della freccia ed al libbraggio. Si parte dal presupposto che nel periodo di riferimento le caratteristiche degli archi ricerchi siano più o meno simili, di conseguenza tutti gli archi aventi lo stesso libbraggio si comporteranno più o meno allo stesso modo. In genere questo corrisponde al vero, tranne in alcuni casi, come in presenza di flettenti dalla forma sostanzialmente diversa dal solito. D’altro canto, se si tenta una ricerca con un riser da 25” e 40#, le tabelle non funzioneranno ugualmente. Lo stesso discorso vale in qualche misura per le caratteristiche delle frecce (densità del materiale, elasticità, ecc.), le cui caratteristiche vengono considerate fondamentalmente simili. Questo perché le tabelle di riferimento sono basate sulle caratteristiche tipiche dell’attrezzatura in un dato momento storico e dovrebbero essere periodicamente aggiornate e revisionate. Le forme dell’arco e delle frecce, seppur lentamente, vengono costantemente modificate col passare degli anni. Probabilmente esistono metodi empirici di scelta delle frecce almeno da quando esistono gli archi, le cui regole fondamentali non si sono modificate poi tanto, anche se negli ultimi tempi hanno assunto versioni più accattivanti grazie ai programmi per i computer. Per approfondire i metodi suggeriti per le procedure di selezione delle frecce si veda Il Paradosso dell’Arciere & Un’analisi dei Modelli.
Riduciamo il nostro set iniziale di frecce sulla base delle effettive esigenze dell’arciere. Questo può essere difficile da stabilire, tuttavia proverò a citare i requisiti più ovvi.
Il primo è quanto si è disposti a spendere. Se si ha già ben chiara una cifra X da spendere per una dozzina di frecce, allora ogni altro set di frecce che supera questa cifra può immediatamente essere rimosso dalla lista.
Se invece si vuole un set di frecce solo da tiro indoor e si predilige le aste di grande diametro, allora della lista rimarranno solo le aste di alluminio di grosso diametro. La scelta dipenderà in questo caso dall'avere uno spessore della parete della freccia in modo da non dover sostituire le frecce danneggiate ogni settimana.
Se si possiede un arco di basso libbraggio e si vuole tirare i 90mt. allora il peso della freccia (e quindi la sua velocità) assumerà una certa importanza. Esistono diversi sistemi per calcolare la velocità della freccia e mettere in relazione questa con un certo gruppo di frecce. Si può concludere che il peso della freccia montata (completa) deve essere inferiore di X e quindi tutte le altre frecce consigliate che lo superano devono essere eliminate.
Bisogna a questo punto cercare di capire quali delle frecce consigliate rimaste nella lista possono dare i migliori risultati, sia in termini di “raggruppamento” della rosata che di tolleranza agli errori di tiro.
Gran parte del lavoro per ottenere una freccia che vola bene è già stato fatto da chi l’ha disegnata. Non ha molto senso vendere una freccia che lavora perfettamente sull’arco e poi vola malissimo.
Gli archi moderni sono estremamente regolabili, per cui la differenza sostanziale tra le frecce rimaste in lista, più che dal loro comportamento sull’arco, sarà determinata da come volano. Ciò che fa discostare le frecce dallo spot è la resistenza, quindi è necessario scegliere frecce della nostra lista con le migliori combinazioni di diametro minimo, massima flessibilità e velocità di rotazione.
Sfortunatamente non esiste alcun metodo sistematico per stabilire quanto “raggruppa” un tipo di frecce. Il raggruppamento della rosata può variare alle diverse distanze e nelle diverse condizioni di vento. Il FOC è uno strumento di scelta attendibile; più alto sarà e probabilmente migliore risulterà la performance della freccia in volo. Tuttavia il volo della freccia non dipende solo dal FOC e non è detto che una freccia dal valore di FOC estremamente elevato risulti la migliore. Per conoscere un programma scaricabile che tenta di identificare “la freccia migliore” si veda Downloads Programmi.
Dopo aver scelto e acquistato un nuovo set di frecce la parte conclusiva del processo è selezionare dal “tubo” le frecce “da gara”. Ci sono infatti differenze fisiche tra le frecce contenute in un set di identica produzione, che si manifesta con rosate differenti per localizzazione e per grandezza. E’ possibile selezionare il gruppo di frecce migliore del set in proprio possesso in base al loro comportamento?
Tre sono i fattori che determinano il punto d’impatto di una freccia: le caratteristiche fisiche della freccia,gli errori sistematici e gli errori casuali. Gli errori sistematici possono dipendere dalla messa a punto dell’attrezzatura e dal gesto tecnico (per esempio un arciere può avere la tendenza a ripetere lo stesso errore di rilascio o le frecce tendono a impattare costantemente sulla destra). Gli errori casuali dipendono dal fatto che ogni singolo tiro non riproduce il precedente e la variazione non è codificabile.
Anche se questi tre fattori interagiscono in qualche misura tra loro, determinando il punto di impatto della freccia, l’ipotesi è che gli effetti degli errori sistematici siano relativamente consistenti utilizzando frecce dalle diverse caratteristiche e che gli errori casuali sono correggibili utilizzando un approccio statistico. Il diagramma che segue illustra questa teoria.
La “posizione nominale” è il punto in cui impatterebbe una freccia dalle caratteristiche standard senza errori né sistematici né casuali. La posizione delle singole frecce rispetto al centro delle rosate è determinato principalmente dalle differenze delle caratteristiche fisiche delle frecce.
Una rapida verifica dell’ipotesi sopra esposta si può fare controllando il comportamento di tre frecce dalle caratteristiche diverse, esaminando dove le frecce impattano con l’aiuto di un simulatore di volo e le variazioni della rosata con il programma Arrowmaster (Rif. 1). La caratteristica fisica variabile utilizzata è il peso dell’asta; abbiamo così una freccia “standard”, una con un peso aggiuntivo di 3 grani e una più leggera di 5 grani. L’errore sistematico utilizzato in questo caso è un arco non perfettamente messo a punto.
Il diagramma che segue illustra gli effetti dell’errore sistematico. Si presuppone che le frecce siano state tirate senza alcun errore casuale e in maniera perfetta.
Le frecce, in questo caso, sono spennate. La linea verticale di punti d’impatto che taglia il centro del bersaglio si riferisce alle frecce tirate senza errori casuali né sistematici. Quella nello spot è la freccia standard, quella in alto è la più leggera e quella in basso è la più pesante. I tre punti d’impatto a destra e in basso rispetto ai precendenti sono delle stesse frecce con l’aggiunta degli effetti dell’errore sistematico.
Senza errore sistematico, la distanza tra la freccia standard e quella appesantita di 3 grani è inferiore alla differenza tra la freccia standard e quella alleggerita di 5 grani. Le differenze tra le tre frecce sono quindi proporzionali alle differenze fisiche tra esse.
Con l’introduzione dell’errore sistematico la posizione dei punti d’impatto relativa alle frecce rimane proporzionale alle differenze fisiche tra le frecce. In effetti l’effetto provocato dalle differenze fisiche delle frecce appare esagerato ed è dovuto presumibilmente all’interazione tra differenze di caratteristiche fisiche ed errore sistematico.
Il seguente diagramma riproduce con esattezza lo stesso caso appena visto ma utilizzando frecce impennate. Com’era prevedibile, l’impennaggio riduce notevolmente l’effetto dell’errore sistematico. Una conseguenza di ciò è che si riduce anche la differenza dei punti d’impatto delle frecce aventi caratteristiche diverse. Questo ci suggerisce che si ottiene una maggiore precisione, nella scelta delle frecce, utilizzando frecce spennate piuttosto che impennate.
Nella situazione appena descritta non esiste la variabilità. Il presupposto per definire il livello di abilità dell’arciere è che egli riesca a colpire con le frecce spennate il bersaglio. Si noti che il simulatore di volo delle frecce assegna variazioni casuali in maniera sistematica, in modo che la distribuzione dei punti d’impatto di tre frecce segua un modello. Il centro dei punti d’impatto è calcolato con il programma Arrowmaster.
Questo esempio sembra dimostrare che è possibile scegliere le frecce migliori in base all’analisi del comportamento dei punti d’impatto.
Questa figura mostra lo stesso caso precedente ad eccezione del fatto che le frecce sono impennate.
Le posizioni effettive dei punti d’impatto è significativa solamente per il fatto che i gruppi sono estremamente compatti. Un’altra volta le posizioni relative tra i centri risultano proporzionali alle differenze tecniche delle frecce.
Si presti attenzione all’eventualità che, nel caso di un arciere di livello abbastanza elevato da raggruppare sia le spennate che le frecce impennate al punto da colpirle, queste prove siano del tutto inutili e anzi possano finire per danneggiare le frecce ancora in fase di selezione.
Un altro parametro che va considerato durante il processo di selezione delle frecce è la dimensione delle rosate. Le differenze tecniche tra le frecce più ognuno dei possibili errori sistematici e casuali possono produrre enormi differenze tra le rosate. In fin dei conti ciò che stiamo cercando di ottenere è la più stretta rosata possibile. Il set di frecce da selezionare andrebbe formato in base alla posizione del centro della rosata, ma possibilmente escludendo le frecce che tendono a formare rosate di grandi dimensioni.
Una descrizione dettagliata sul processo di selezione delle frecce è stata fornita da Vittorio Frangilli (Ref 2). Il metodo proposto qui differisce da quello citato per il fatto che le frecce vengono selezionate valutando le dimensioni della rosata, piuttosto che considerare il loro centro. Io credo che, quando si fa una scelta “manuale” delle frecce basarsi sulle dimensioni delle rosate sia l’unico approccio realistico. Lavorare con i centri delle rosate richiede un programma di elaborazione come l’Arrowmaster. Mi rendo conto che basarsi sui centri delle rosate piuttosto che sulle dimensioni è preferibile per almeno un paio di ragioni. Le posizioni dei centri delle rosate, rispetto le dimensioni della rosata, sono più direttamente correlate alle caratteristiche tecniche di ciascun gruppo di frecce, dato che gli effetti della variabile “arciere” sono molto limitati. La scelta delle frecce è operata in particolari condizioni ambientali. Le gare vengono fatte in condizioni diverse (si pensi al vento). Il relativo comportamento delle frecce sarà sicuramente più legato ai centri delle rosate piuttosto che alla distribuzione dei punti d’impatto. Frangilli sottolinea anche che la scelta delle frecce operata in base alle dimensioni della rosata è adatta ad arcieri di un certo livello (almeno 1200 punti nel Fita per l’olimpico). Questa limitazione è dovuta al fatto che la variabile arciere fa parte integrante del processo di selezione. L’arciere medio ottiene migliori risultati nella scelta delle frecce utilizzando l’approccio del centro delle rosate.
Ref 1: Arrowmaster
Ref 2: Vittorio Frangilli, Arrow Selection, Archery Focus, Jan/Feb 2002